Le protesi mammarie: in cosa consistono e a cosa servono
dott MARIO MERLINO • 4 settembre 2019

Le protesi mammarie 
sono particolari protesi in silicone 
utilizzate nell'ambito della chirurgia estetica 
al fine di aumentare e volumizzare la mammella 
oppure di modificarne la forma 
in seguito a un intervento di mastectomia.
 Un po' di storia
La chirurgia estetica mammaria 
muove i suoi primi passi durante la fine del 1800, in Germania, dove a una paziente interessata da tumore benigno alla schiena viene asportato del grasso dalla zona tumorale per poi impiantare lo stesso nel suo seno.
 Le odierne protesi mammarie sono realizzate in silicone, ma questo materiale è stato impiegato per la prima volta intorno agli anni '50, dopo la seconda guerra mondiale. Prima dell'avvento del silicone le protesi erano realizzate con altre sostanze, come ad esempio la paraffina.
Di cosa sono fatte le protesi
Le protesi mammarie 
sono realizzate in silicone o poliuretano 
nella loro parte esterna. All'interno, invece, presentano un gel al silicone 
che le rende molto simili al seno naturale per elasticità e morbidezza.
 La superficie può essere più o meno liscia, in base all'effetto voluto; allo stesso modo, è possibile sceglierne la forma (rotonda o a goccia). Le 
protesi mammarie a goccia sono di tipo 
anatomico e sono da preferire quando il seno ha completamente perso la propria forma naturale (a causa di un dimagrimento eccessivo o dell'allattamento).
Perché ricorrere alla chirurgia estetica
La chirurgia estetica mammaria 
nasce con un preciso intento, ovvero dare al seno una forma e un tono perfetti. La mastoplastica additiva, nello specifico, è stata elaborata con lo scopo di ingrandire il seno, privarlo di smagliature e renderlo proporzionato rispetto al resto del corpo mediante l'impiego di protesi mammarie.
Oltre alla 
mastoplastica additiva, esistono anche altri interventi di 
chirurgia estetica mammaria, ovvero la 
mastopessi e la 
mastoplastica riduttiva: il primo è un trattamento lifting che serve a risollevare il seno cadente, mentre il secondo è un intervento volto a ridurre il volume del seno ipertrofico.
In tutti i casi, il ricorso alla chirurgia mammaria 
ha indubbiamente una finalità estetica: vedersi più belle comporta un'immediata crescita di autostima e, di conseguenza, un miglioramento dei rapporti interpersonali. Inoltre, a livello psicologico, un perfezionamento del seno può essere utile anche per ripristinare un rapporto conflittuale col proprio corpo: è questo il caso delle donne che si sono sottoposte a mastectomia 
e sentono di avere una “parte mancante”.







